Afghanistan: in pericolo la gestione delle case rifugio per le donne

Potrebbe essere messa presto a repentaglio la sicurezza delle donne afghane che si rivolgono alle case rifugio. Come rende noto il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane, un decreto legge promosso dal Consigli dei Ministri dell’Afghanistan nel gennaio 2011 passerà la gestione delle case rifugio per le donne maltrattate dalla gestione delle Ong a quella del Ministero degli Affari Femminili. Le conseguenze saranno molto gravi, sopratutto per le nuove regole imposte sulla gestione dei centri, che prevedono l’accompagnamento delle donne al centro da parte di un parente uomo, visite mediche regolari per accertare l’attività sessuale della donna, la possibilità dello staff del centro di rifiutare alla famiglia della donna il suo ritorno a casa.
I centri sarebbero inoltre tenuti a denunciare le donne scapapte da matrimoni forzati o che hanno subito violenza sessuale accertata. In queste condizioni, costrette al ritorno in famiglia, le donne vivrebbero condizioni di estrema marginalità o peggio rischierebbero la vita per le ritorsioni della comunità.
La legge, che a detta dei suoi promulgatori, sarebbe finalizzata a una migliore gestione delle risorse dei centri, in pratica mira alla loro chiusura e a un maggiore controllo sulle donne: le case rifugio, infatti, sono spesso state tacciate di essere case di prostituzione. La legge, quindi, pare essere stata pensata per compiacere fondamentalisti e Taliban.
Fonte: www.zeroviolenzadonne.it

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