La proposta presentata dal deputato locale Bambang Bayu Suseno al Parlamento di Jambi (provincia nella costa est dell’isola di Sumatra, Indonesi), suscita inquietanti interrogativi: si vorrebbe sottoporre le studentesse per ammetterle a scuola ad un test di verginità.
Secondo Suseno, il test di verginità protegge “automaticamente” le ragazze nella loro dignità.
Linda A. Gumelar, capo del ministero per le donne, ha definito la proposta “contraria ai diritti umani”, in quanto il diritto all’educazione è per tutti.
anche la popolazione non vede assolutamente come rilevante il test: lo confermano interviste nella provincia effettuate Tribun News.
Contro la proposta anche Henry Mahur, presidente della sezione locale del Partai Keadilan Sejahtera, il maggiore partito islamico del Paese.
Ma perché una proposta del genere può arrivare fino al parlamento?
La vicenda è lo specchio di una situazione in cui avviene un vero e proprio clash culturale in atto tra chi, nella società indonesiana, va ad adottare comportamenti più simili a quelli occidentali, mentre la classe dirigente si arrocca nel difendere una proposta molto restrittiva dei valori musulmani e propugna un controllo della moralità delle donne.
In questo scontro sono sempre le donne che vanno a rimetterci e vengono colpite nei diritti fondamentali.